Era il 20 aprile 1964 quando nella fabbrica dolciaria piemontese Ferrero nasceva un nuovo prodotto che successivamente l’Ocse citerà come esempio di globalizzazione virtuosa e capace di ispirare trattati sul costume italiano tra cui “Nutella un mito Italiano” del 2004.
Il mitico barattolo di cioccolato gianduia alle nocciole con la n nera entra in brevissimo tempo a far parte della vita di tutti accompagnando numerosi momenti importanti della crescita e della vita degli uomini e delle donne di oggi. A lei si sono ispirati poeti, registi, cantanti, cuochi ma anche tanti bambini. Nato dal sogno imprenditoriale di Michele Ferrero anticipa di moltissimo la filosofia che oggi i teorici definiscono “glocal”. Oramai diventata sinonimo di “crema al cioccolato”, il nome deriva da Nut che in inglese significa nocciola a cui viene fatto seguire il suffisso tipico italiano “ella”. Già dal nome rappresenta un punto di incontro tra tradizione locale e globalizzazione ed entra nel cuore e nella memoria grazie ad un nome che assomiglia di più un amichevole nomignolo.
E infatti la vezzosa crema nell’arco dei suoi gloriosi 50 anni non ha rappresentato solo un alimento, una golosità, ma un vero e proprio fenomeno di costume e una “cura dolce” per le pene del cuore e dello spirito come nelle scene del film di Nanni moretti Bianca.
Un altro simbolo intramontabile legato a Nutella è il barattolo in vetro nelle sue numerose versioni. Bicchieri collezionabili che riportavano i segni zodiacali, Looney Tunes, elefantini e anche i Puffi fino a quelli realizzati in occasione delle Olimpiadi o dei Mondiali di calcio. Presenti in tutte le case italiane, sono diventati i primi servizi delle giovani coppie o degli studenti fuori sede e rappresentano ricordi inestimabili delle merende a casa delle nonne che li trasformavano in veri e propri giochi.
Quante storie e quanti ricordi intorno a questo magico prodotto che per i più piccoli ma anche per chi ha fino a 30 o 40 anni rappresenta una certezza, un senso di sicurezza e appartenenza. E quindi pare proprio corretto affermare, che mondo sarebbe senza Nutella?