Sai chi ha realizzato la tua t-shirt preferita? E i jeans che indossi? Dopo il grande successo dell’anno scorso, torna il Fashion Revolution Day, una campagna internazionale in veste social pensata e ideata per sensibilizzare il mondo su una moda più giusta, etica e sostenibile. Il 24 aprile 2015, secondo anniversario della morte di 1.133 operai tessili del Bangladesh rimasti vittime nel crollo del palazzo in cui stavano lavorando, indossate una maglietta al rovescio, scattatevi una foto con l’etichetta ben visibile e condividetela sui canali social Facebook e Twitter con l’hashtag #whomademyclothes.Una presa di coscienza, un gesto semplice ma significativo per dire basta allo sfruttamento, alla vergogna e alle precarie condizioni in cui molti uomini, donne e bambini lavorano nei cosiddetti Paesi poveri. Capire da dove proviene l’abito che si indossa, chiedersi di chi sono le mani che l’hanno cucito giorno e notte, fermarsi un attimo prima di acquistarlo significa avere la consapevolezza di cosa si mette sulla pelle.
Il Fashion Revolution Day non è solo una giornata della memoria ideata dalla stilista Carry Somers, è un movimento sociale a cui aderiscono persone di tutto il mondo, circa 66 Paesi coinvolti, dai designer ai negozi di abbigliamento, dai coltivatori di cotone ai lavoratori delle fabbriche, agli attivisti, ai media ed a ogni individuo che è interessato a ciò che indossa, per un’industria della moda capace di operare e creare nel rispetto delle persone e dell’ambiente.
Per ulteriori informazioni fashionrevolution.org