Sì, caro. Ma tanto caro. Costa veramente un botto sposarsi al giorno d’oggi e, anche se non siete pronte a spendere 3 milioni di dollari come ha fatto Chelsea, figlia unica di Bill e Hilary Clinton, fatevi bene i conti in tasca.
Bisogna avere la situazione sotto controllo, annotare tutte le voci di uscita, le modalità di pagamento, l’importo degli anticipi e quello ancora da saldare. Solo così, assicurano gli esperti del settore, non si finisce in bancarotta.
Solitamente la spesa più consistente riguarda il pranzo nuziale, che ha un costo medio di 70 euro a persona. Ma si può arrivare senza troppi problemi anche a 250 euro a persona. Poi viene l’abito bianco. Anche qui lo spettro dei costi è ampio: dai 2 ai 15 mila euro. Costa anche tanto addobbare di fiori la chiesa (fino a 2 mila euro), noleggiare un’auto (da 400 a 1000 euro), il viaggio di nozze (senza limiti).
Attenzione, però. Dopo tutta questa fatica c’è chi cambia idea… e anche questo costa tanto. La Conferenza Episcopale Italiana ha così disciplinato la normativa per la nullità del matrimonio. Come contributo minimo, all’apertura della causa, occorre versare 500 euro. A fronte della spesa complessiva di 1500 – 2000 euro per la conclusione della causa. Poi c’è l’onorario dell’avvocato che si aggira sui 1500 euro + I.V.A. Ma se vengono richieste particolari perizie, si può arrivare a 3 mila euro, escluso il costo delle perizie a totale carico dell’assistito.