E’ stato inaugurato giovedì 11 Ottobre il Giardino Sensoriale della Fondazione Boccadamo.
Progettato, realizzato e donato da Asproflor, associazione piemontese che riunisce i produttori florovivaisti d’Italia, il Giardino Sensoriale è un’area verde speciale, perché pensata per essere usufruita in particolar modo dalle persone con disabilità motorie e dai non vedenti. Un luogo dove vista, olfatto, udito, tatto e gusto sono i protagonisti assoluti e le guide per scoprire un mondo naturale e per farci sentire parte integrante di esso.
Un vero primato per la Fondazione Boccadamo che si fregia così del primo giardino sensoriale di questo genere in tutta la provincia di Frosinone. Un nuovo ed importante tassello nello sviluppo dei progetti educativi promossi dalla no profit fondata da Tonino Boccadamo, destinata in primis ai ragazzi “speciali” che frequentano i corsi della Scuola Orafa per diversamente abili.
«Ringrazio sentitamente Asproflor per questo meraviglioso dono – ha commentato il commendator Boccadamo nel corso dell’inaugurazione – Per i ragazzi che frequentano la Scuola Orafa questo giardino offre loro un modo nuovo e naturale di aprirsi al mondo, sviluppando i loro sensi. Considero il nostro Giardino Sensoriale un progetto pilota, che possa essere di ispirazione alle amministrazioni locali, per promuovere una cultura del verde».
Ed è proprio questo lo spirito che anima Asproflor, che ha promosso il concorso nazionale “Comuni Fioriti”, premiando ogni anno la città che più si è distinta per la cura del verde pubblico. «I benefici che derivano dalle piante sono comprovati anche dalla scienza – ha spiegato il presidente del consorzio, Renzo Marconi – ed abbiamo avuto importanti riscontri su come, per i sindaci e gli amministratori locali in genere, sia molto più facile gestire una città bella anche da vedere».
Inserita all’interno della sede generale dell’azienda Boccadamo, questa innovativa piccola oasi verde si presta anche ad un’altra importante opera di sensibilizzazione, quella di una “bonifica” dell’area industriale, lanciando così un invito alle autorità locali ad intervenire per limitare i problemi dell’inquinamento, anche olfattivo, della zona, creando magari tante piccole aree verdi in prossimità dei siti industriali.