Scrivere una lettera a mio figlio
Non ci avevo mai pensato, impegnato a sfiorare la sua pelle di candore con tutte le carezze del mondo. Tutto preso dall’odorosa gioventù, dai perigliosi sguardi e dalle vertigini che mi procura ogni sua smorfia ed ogni ambìto sorriso. Non sa ancora leggere, mio figlio. Anzi sì, ha imparato da poco. Ma come fa un bimbo a leggere tutto l’amore celato dentro povere parole. Come fa piccola anima mia, a percepire quello che è accaduto ed io so: lui è nato e la mia vita non è più mia, ma sua. Sta tutto qui il miracolo.
Scrivere una lettera a mio padre
Quante volte ci ho pensato. Quante volte ho rinunciato. Eh sì, perché ci sono due papà. Uno te lo porti nella pelle ed è quello che ti ha sorriso per la prima volta, che ti ha tenuto in braccio e ti ha cullato, che ti ha insegnato ad andare in bici senza rotelle. Poi, c’è l’altro. Quello che ti ha indicato la strada senza mostrartela mai. Ti è bastato vederlo ogni giorno uscire di casa, con ogni tempo e ritornare la sera, con un sorriso. Al primo non parli: sei bambino e lui è adulto. Al secondo scegli, chissà perché?, di non parlare, forse per pudore: sei adulto e anche lui è un adulto.
Ma oggi no, oggi ho deciso di non starmene zitto. Dal profondo del mio cuore, auguri papà!
Boccadamo augura una felice festa a tutti i papà. A chi lo è già, a chi lo diventerà presto come il nostro Massimiliano Rosolino, a chi è un superpapà perché padre e nonno (proprio come Tonino Boccadamo). Auguri a tutti!