E’ giusto che un evento triste diventi ricorrenza, ma solo l’energia delle donne può trasformare la data in cui si ricorda quel dato episodio in una Festa. Guai a chi vorrebbe cancellarla la Festa, quella dell’8 marzo, senza sentirle le donne e poi perché cancellarla? Fatevi i fatti vostri, specie gli uomini, dato che vale sempre la pena in una società maschilista e di fronte a tante violenze verso le donne in ogni parte del mondo tenere acceso un faro sulla condizione femminile e sulla voglia di cambiare lo stato delle cose.
L’origine della Festa dell’8 Marzo risale al 1908, quando un gruppo di operaie di una industria tessile di New York scioperò contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare le donne. Per dispetto la proprietà dell’azienda fece sbarrare le porte e, allo scoppiare di un incendio, non si fece in tempo a liberare le eroiche lavoratrici.
Da allora, la giornata viene ricordate con dibattiti, momenti di riflessione e anche di goliardia. Molte approfittano per farsi coccolare dai propri uomini e per farsi regalare qualcosa di tangibile. Noi consigliamo di lasciare sotto il naso dell’innamorato il catalogo Boccadamo. Di spunti ce n’è per più di un 8 marzo.
Poi ci sono le mimose, ma attenzione. Secondo l’Adoc i prezzi aumenteranno quest’anno, in media, del 3% per il singolo mazzetto e del 3,6% per una composizione più elaborata. Rincari causati anche dal calo della produzione. Si spenderà da un minimo di 10 euro per un ramo a un massimo di 30 per una elaborazione artistica.
Magari se ne possono prendere di meno. Il pensiero, si dice… ma che nel dare non si dimentichi il sacrificio che è alla base della Festa come la conosciamo oggi e che il rispetto verso le donne duri tutto l’anno. Niente fiori, ma almeno il bene.