Non ha ancora compiuto dieci anni ma ha già dieci milioni di voci in 250 lingue e più di dieci milioni sono gli utenti registrati nel mondo. Tutti si rivolgono a lei al minimo dubbio, ma anche per compilare ricerche scolastiche e tesi universitarie.
Stiamo parlando di Wikipedia, l’enciclopedia on line fatta dagli utenti. Una cosa impensabile, un tempo, quando non esisteva Internet. Evento culturale ma anche sociale che cresce alla velocità di trentamila parole al mese. Attenzione, chi vi collabora non percepisce soldi e la Wikimedia Foundation è una organizzazione no profit.
Andrew Lih, uno degli ideatori dell’enciclopedia on line, ha dedicato un libro a questa incredibile macchina di informazioni. Lih è nato in Cina e a Pechino è impegnato contro la censura su Internet. Ha insegnato giornalismo alla Columbia University ed è docente alla University of Southern California. Il suo libro si chiama “La rivoluzione di Wikipedia” (Codice Edizioni, pagg. 256, euro 25) ed è il primo a descrivere i protagonisti del progetto, i dibattiti sulle regole, il funzionamento dell’enciclopedia.
Lih svela le tre regole d’oro che furono concordate all’origine di Wikipedia è cioè, la neutralità, la verificabilità, e il rifiuto delle voci contenenti notizie inedite.
Un capitolo è dedicato agli attacchi subiti da accademici e politici e un altro agli errori che in qualche caso hanno trascinato in tribunale gli amministratori del sito.
Al libro manca il finale. Lo scriveranno, anzi riscriveranno più volte, i lettori.