La Presidente della Fondazione Francesca Rava Onlus, che rappresenta in Italia la N.P.H. Nuestros Pequeños Hermanos, racconta la sua vita al servizio della popolazione di Haiti e la collaborazione nata con l’azienda Boccadamo.
Mariavittoria Rava è la Presidente di una tra le Onlus più importanti d’Italia. Come si gestisce un impegno di tale portata?
Grazie per questa definizione, che rende merito all’enorme lavoro svolto dai nostri volontari qui in Italia e in prima linea, reso possibile dall’aiuto di tanti donatori, come Boccadamo. In realtà, guardandomi alle spalle, io stessa fatico a credere alla quantità di progetti che abbiamo realizzato in pochi anni, risultati ottenuti con sacrificio della nostra vita privata e familiare, che danno però significato ad ogni minuto, ad ogni notte impiegata per aiutare i bambini di NPH.
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Chi era Francesca Rava?
Mia sorella, scomparsa in un incidente stradale a 26 anni nel 1999. Io ero avvocato, studiavo per diventare notaio. Questo evento ha sconvolto la mia vita e mi ha spinto ad occuparmi degli altri: facendo consulenze gratuite al mondo del non profit, ho conosciuto l’organizzazione NPH – Nuestros Pequeños Hermanos, che voleva aprire un ufficio di raccolta fondi nel nostro paese. Mi sono offerta io di farlo ed è nata cosi la Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus, che aiuta in particolare i bambini assistiti da NPH in 9 paesi dell’America Latina.
Lei viaggia moltissimo tra Milano ed Haiti. Quali sono le sensazioni che prova al ritorno da ogni suo viaggio?
Una forte motivazione a continuare ad aiutare con grande senso di responsabilità, a volte anche con molta ansia. Il sogno di una nuova vita lì, quando i miei figli saranno grandi …
Qual è l’immagine più bella di Haiti che porta dentro di sé?
Due anni fa ho trascorso la notte di Natale ad Haiti, con la mia famiglia. Porto dentro gli sguardi luccicanti e i sorrisi dei bambini del nostro orfanotrofio Foyer Saint Louis, nato dopo il terremoto.
La Boccadamo ha condotto una grande operazione charity al vostro fianco. E’ passato quasi un anno, che aria si respira oggi a Rue Boccadamo?
Purtroppo il recente passaggio dell’uragano Sandy ad Haiti ha portato 54 vittime e grandi disagi alle centinaia di migliaia di persone che ancora, a quasi tre anni dal terremoto, vivono nelle tende. Le forti piogge e la scarsità di acqua potabile hanno portato ad un nuovo picco di colera. In mezzo a queste rinnovate tragedie, comunque, risplendono come segno di speranza le casette di Rue Boccadamo. Proteggono bambini e famiglie dando loro la dignità di uomini. Sono il segno concreto che, se si vuole, si può fare la differenza, ed è per noi stimolo per continuare a costruirne molte altre.
Da qualche mese è nata la Fondazione Boccadamo, cosa ne pensa di questa nuova sfida lanciata dall’azienda?
Faccio a Tonino, alla sua famiglia e ai suoi collaboratori i miei migliori auguri di cuore di grandi successi e soddisfazioni umane e professionali e spero tanto che possano rimanere al nostro fianco!