I gioielli, insieme all’oro rappresentano, quando le cose vanno male a livello planetario, un bene di rifugio, sicuro, duraturo e affidabile. L’eccessiva instabilità del prezzo dell’oro sta spingendo ad un utilizzo sempre maggiore dell’argento come materia prima, anche perché il mercato richiede gioielli di ottima fattura ma non a prezzi proibitivi. La produzione Made in Italy è aumentata nell’ultimo periodo del 60-70 per cento. Al punto che, dicono gli esperti, le produzioni in argento sono ormai preponderanti rispetto a quelle in oro.
L’interesse per l’argento da parte degli investitori e degli utilizzatori industriali è andato crescendo nel 2009 ed ha favorito il recupero delle quotazioni. Lo conferma il World Silver Survey 2010, il rapporto annuale elaborato dagli analisti del Gfms per conto del Silver Institute di Washington.
L’utilizzo dell’argento per la realizzazione di manufatti trova la sua logica nel valore economico e nelle particolari caratteristiche metallurgiche che lo rendono ideale per la realizzazione di oggetti d’arte. I primi processi di lavorazione risalgono a circa 3000 anni A.C. quando nei paesi dell’Asia Minore fu messo a punto un processo di estrazione che rese disponibile il metallo in grande quantità.
Dal lato dell’offerta l’estrazione mineraria è salita del 3,6 per cento, raggiungendo il valore record di 709,6 milioni di once. Ai primi posti della graduatoria mondiale dei paesi produttori ci sono Perù, Messico, Cina, Australia, Bolivia e Russia.
Vanno bene anche le esportazioni italiane di gioielli in argento, aumentate nei primi mesi del 2010 del 9 per cento.
Per investire, durante le congiunture difficili, si comprano sempre meno azioni e fondi azionari. Chi può si butta direttamente sull’acquisto di lingotti d’oro, ma poi nasce il problema di dove conservarli. Noi consigliamo di comprare gioielli (leggi gioielli Boccadamo) e questo per le signore è sicuramente il modo più piacevole di investire.