Anticonformista, ribelle e geniale. Elio Fiorucci, 80 anni compiuti a Giugno è mancato improvvisamente pochi giorni fa, con il suo carisma e le sue creazioni ha rivoluzionato lo stile degli anni Settanta, diventando il simbolo indiscusso della moda democratica.
Figlio di un commerciante di pantofole, giramondo e affascinato da tutto ciò che è espressione di libertà e creatività, Elio regala alla moda italiana, ma non solo, un pezzo di storia indimenticabile dal gusto decisamente pop. Incantato e letteralmente innamorato delle tendenze londinesi degli anni Sessanta, dallo Swinging London alla celebre minigonna di Mary Quant passando per lo straordinario negozio di Biba, dà vita, infatti, in pochi anni ad un marchio inconfondibile destinato ad entrare negli armadi di tutti i giovani alla costante ricerca di uno stile informale e originale.
Colori shock, materiali inusuali, jeans aderentissimi e due angioletti vittoriani che hanno fatto il giro del mondo. Era il 1967 quando in Galleria Passerella, nel cuore di Milano, apre il suo storico negozio, frequentatissimo e molto amato dai milanesi, luogo di ritrovo per tutti i giovani che volevano immergersi in uno street style colorato, allegro e sbrazzino. “Al centro di una Milano rigida, fra boutique di lusso, noi siamo arrivati con le minigonne, i colori, le luci, la musica alta. È stato uno shock per la città, ma pure la mia fortuna” disse in un’intervista lo stilista italiano.
In pochi anni gli oggetti di plastica, l’abbigliamento stravagante e fuori dagli schemi e le sue icone provenienti dall’universo della pop art escono dai confini italiani. Nel ’75 sbarca a Londra in Kings Road, l’anno successivo inaugura la vetrina a New York sulla 59a strada e 12 mesi più tardi apre anche le porte della storica discoteca newyorkese Studio 54. È proprio nella Grande Mela che conosce e conquista personaggi come Andy Warhol, Truman Capote, Keith Haring e una giovanissima Madonna che nel 1983 sceglie proprio lo Studio 54 come location del suo primo concerto.
Fu il primo a firmare una linea di occhiali, nel 1978, a inventarsi i jeans stretch, mescolando la lycra al denim, ad associare i personaggi Disney all’età adulta con una linea di abbigliamento con l’immagine di Topolino. “Il capo di moda che avrei voluto inventare? Le sneakers. I giovani di oggi possono metterle in tutte le occasioni, sono scarpe eterne che portano lontano. E poi sono di gomma” aveva detto lo stilista in un’intervista pochi giorni prima del suo ultimo compleanno.
Nel 1990 cede l’azienda alla giapponese Edwin International e nel 2003 chiude anche il negozio nella capitale lombarda che viene acquisito da Hennes & Mauritz. Inizia però proprio in quegli anni una nuova avventura: il lancio della linea Love Therapy, jeans, felpe, abiti e accessori marchiati dai nanetti all’insegna del divertimento e dell’allegria. Il suo ultimo grande inno all’amore, all’allegria e alle gioia di vivere.
Ciao Elio!