Consigli di stile: Carlo Ortenzi

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«A volte sono ricordi di viaggio, a volte sono regali legati agli affetti, spesso sono solo piccoli vezzi da legare al polso.03 Senza titolo-3

Stiamo parlando di braccialetti in cuoio, in acciaio, in caucciù. Dalla strada e dalle passerelle (che spesso attingono dal quotidiano) negli ultimi mesi si sta concretizzando la tendenza di indossare, tanti e di svariate tipologie, braccialetti. I teenagers, come sempre, estremizzano ed abbondano, ma alla loro età è ancora permesso esagerare.

Est modus in rebus comunque come dicevano i latini. Via libera quindi ad un bracciale in maglia d’argento, abbinato ad uno in tessuto portafortuna o di gusto etnico.

E’ sempre bello spaziare tra oggetti rigidi e morbidi [ABR074, in basso] e intervallare pezzi preziosi (oro, platino, pietre) ad altri invece più accessibili economicamente [ABR095N, in alto]. Piccoli e sottili con punte di colore, ma sempre su un solo polso.

04 Senza titolo-3Questi piccoli oggetti raccontano di noi, di cosa abbiamo visto, di chi ci ama o amato ed è bello scoprirli quando in ufficio la manica della nostra giacca li lascia intravedere. Sì, sono sempre da lasciare al loro posto anche quando ci vestiamo in abito, camicia e cravatta perché diventano accessori inaspettati e destano curiosità negli occhi di chi ci osserva. Più ovvio con una tenuta casual anche se la scelta fa la differenza: meglio non omologarsi mai. Un accessorio che indossano tutti non è per forza sinonimo di bellezza oggettiva. E’ anche bello e coraggioso essere fuori dal coro e sperimentare perché il nuovo e la diversità rompono gli schemi. E’ così, d’altrocanto, che nascono le tendenze».

Carlo Ortenzi