Nell’architettura contemporanea sta emergendo la tendenza a ricoprire il tetto degli edifici con un tappeto erboso. I motivi non sono semplicemente estetici. Difatti, soprattutto nelle grandi metropoli, i prati sui tetti dei palazzi contribuiscono a diminuire l’effetto serra, grazie alla traspirazione dell’erba che libera vapore acqueo nell’atmosfera.
L’erba, inoltre, filtra l’inquinamento e l’anidride carbonica dall’aria e assorbe i raggi ultravioletti. Volendo esagerare nella ricerca dei pregi di tale soluzione, il prato svolge anche una funzione di isolamento termico che contribuisce notevolmente al risparmio energetico, riducendo i consumi sia di riscaldamento che di condizionamento.
I tetti d’erba dagli Stati Uniti (a Chicago le autorità offrono incentivi a chi ricopre i grattacieli) si stanno diffondendo anche in Europa. In Germania c’è già un dieci per cento di tetti verdi, mentre in Austria e in Svizzera ci sono incentivi statali per chi mette un prato sul tetto. In Italia, ahinoi, siamo un po’ indietro e si spera in un’inversione di tendenza.