Da indumento tipico delle donne polinesiane a capo di moda e di successo in tutto il mondo. Secondo le cronache la sua conoscenza si deve al film Uragano del 1937, in cui l’attrice Dorothy Lamour interpretava una indigena, e la sua diffusione dagli anni Cinquanta ancora ai film. Quelli di Esther Williams o Elvis Presley, di ambientazione esotica.
Il mito del pareo non tramonta mai e anche quest’anno se ne vedono tanti in spiaggia. Il velo leggero, meglio se di seta, è il modo migliore per ripararsi dal sole con un tocco di stile. Oltre a coprire il costume, nasconde anche fianchi abbondanti e glutei non proprio marmorei.
Come la maggior parte delle nostre amiche sa, il modo più tradizionale di portare il pareo è quello di annodarlo attorno alla vita come se fosse una gonna. Per le più fantasiose ci sono infinite varianti. Se si vuole camuffare i fianchi meglio un pareo lungo e annodato sulla nuca. Eventualmente si può anche annodarlo sopra una sola spalla, oppure indossarlo come un sari indiano per coprire la pancia, lasciando le gambe scoperte.
Ovviamente il bello del pareo è che ognuno lo mette secondo il suo stile.
Decisamente da abolire quello maschile. Fusti e fustini stanno meglio in pantaloncini o bermuda.