Qualità, design e manifattura Made in Italy: il modo migliore per soddisfare i propri clienti e non perdere fiducia in se stesso.
Tonino Boccadamo è un imprenditore tipo, di quelli che le risposte se le trovano da soli, sul campo, specialmente nei momenti difficili, perché per andare avanti, per raggiungere il successo con onestà non è semplice. Ed agli schemi manageriali risponde mettendo in primo piano l’uomo, da 40 anni, approcciando il lavoro con il coraggio di rischiare per vincere le sfide della concorrenza. È intuitivo, va diritto al sodo tenendo sul piatto della bilancia qualità, design e manifattura Made in Italy: il modo migliore per soddisfare i propri clienti e per non perdere fiducia in se stesso.
Ha dato inizio a questa storia a Frosinone, la sua città e dove il marchio tutt’ora ha sede, ma la sua expertise lo ha portato anche oltre i confini nazionali. Chi lo conosce di persona sa che è un uomo riservato e di grande generosità, dichiaratamente altruista. Ama mettere le persone al centro dei suoi progetti ed è sempre teso a motivare i propri collaboratori, perché è insieme che si fa impresa! Ricettivo ai cambiamenti, conforma l’identità del brand al suo stile in progress. Una grande strategia di sviluppo.
Veniamo da un anno difficile. Come vede il prossimo futuro?
La pandemia ha inevitabilmente influito sulle nostre vite e sulla percezione del futuro. Come uomo e come imprenditore, però, sono sempre stato incline a raccogliere le sfide e a trasformare in opportunità anche i momenti più difficili. Non nego che questo anno ci abbia portato a rivalutare l’approccio che ciascuno di noi ha avuto fino ad oggi con sé stesso, con gli altri e con il lavoro, ma proprio da queste riflessioni credo che si debba ripartire per pensare ad un futuro diverso, migliore, con più attenzione verso ciò che abbiamo, senza dare nulla per scontato. E questo nuovo modo di vedere le cose, credo che sia stimolante anche per il nostro sistema economico, che potrà godere di nuova linfa, nuove idee e nuove energie.
La sua azienda è una fonte di lavoro per tanti. Ora più che mai, in che modo è vicino ai suoi collaboratori?
La pandemia ha sovvertito ogni nostro programma, ogni previsione, ogni aspettativa. L’impatto, pesante, che ha avuto su tutto il sistema economico nazionale, mi ha costretto a rivedere l’intero assetto produttivo e a fare nuovi investimenti. La riconversione, che ci ha visto protagonisti della produzione di mascherine sartoriali nel clou dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, ha rappresentato un momento decisivo per garantire l’operatività dell’azienda.
Credo che questo mio impegno sia stato un segnale forte anche per i miei collaboratori, ai quali ho cercato sin dall’inizio di infondere fiducia, rassicurando ciascuno sulla solidità dell’azienda, fornendo aggiornamenti continui sull’andamento della produzione, supportando la flessibilità lavorativa sulla base delle esigenze dei dipendenti e favorendo le condizioni di lavoro nella massima sicurezza.
Tra le risorse della Boccadamo c’è la forza vendita. Come la supporta oggi?
Anche in questo caso, ho cercato di supportare la forza vendita con azioni concrete e tangibili che trasmettessero fiducia nell’azienda e nel suo operato. Durante l’anno della pandemia, abbiamo incrementato la rete degli agenti per coprire al meglio tutte le regioni, offrendo loro una grande opportunità, attraverso la commercializzazione delle nostre mascherine di protezione facciale, ampliando il loro raggio d’azione anche al settore farmaceutico, coinvolgendo circa 1600 tra farmacie e parafarmacie in tutta Italia. Sebbene, infatti, il core business della Boccadamo resti la produzione di gioielli fashion, è stata decisiva, nei mesi iniziali della pandemia, la produzione di dispositivi facciali che ha sostenuto le esigenze del Paese, ma è stata un’occasione di crescita e di lavoro per i nostri concessionari. Sono stati molti, infatti, i rivenditori Boccadamo che hanno creduto in questa operazione, scegliendo di vendere le mascherine prodotte dalla Boccadamo e contribuendo così al consolidamento del brand. Inoltre, abbiamo supportato tutte quelle attività che hanno incontrato difficoltà economiche, cercando soluzioni specifiche per ciascuna di esse. Ho cercato di calarmi nei panni dei concessionari, spesso attività a conduzione familiare, e agire da uomo prima ancora che da imprenditore.
Nella sua attività che posto occupano sostenibilità e digitalizzazione?
Sostenibilità e digitalizzazione sono state sempre presenti in questa azienda. Sin da subito, abbiamo cercato di dare ai nostri gioielli un’essenza eco – virtuosa, adottando una condotta etica di approvvigionamento di materie prime, ma anche di tutela dei lavoratori e dell’ambiente. Sul fronte “green”, abbiamo investito sull’energia rinnovabile, con due grandi impianti di pannelli fotovoltaici. L’intero approvvigionamento energetico necessario alla produzione dei gioielli Boccadamo arriva, dunque, da energia pulita. L’ utilizzo di fonti rinnovabili, inoltre, garantisce l’assenza di emissione di anidride carbonica durante il funzionamento dell’impianto.
Per quanto riguarda la digitalizzazione, siamo all’avanguardia e l’investimento fatto negli anni ci è tornato utile proprio durante questo anno, garantendo a molti dei nostri collaboratori la possibilità di continuare a lavorare in smartworking, salvaguardando salute, rispetto dei decreti legge e ovviamente i posti di lavoro.
Quanto è importante il mercato interno considerate le difficoltàdispostamento per e dall’estero?
Come detto anche precedentemente, il cuore pulsante della Boccadamo è la rete di concessionari presente in tutta Italia, e questo ancor prima del Covid-19 e delle limitazioni sul mercato estero. Circa 1500 rivenditori, molti dei quali aziende di famiglia, che si tramandano l’attività da due o tre generazioni. Un patrimonio umano, prima ancora che economico, al quale siamo fortemente legati e con cui condividiamo valori e visione del lavoro. I nostri concessionari sono al centro del nostro modus operandi, ogni azione imprenditoriale tiene conto del tipo di ritorno che avranno le nostre gioiellerie, di come potrebbero rispondere alle nostre iniziative, fornendo loro tutti gli strumenti necessari per procedere in maniera parallela.
È un imprenditore fortemente legato al proprio territorio. In che modo?
Aprire nella provincia di Frosinone un’azienda di produzione di gioielli è stato un atto coraggioso, ma anche un modo da parte mia di dimostrare riconoscenza alla mia terra. Non solo la Boccadamo ha dato lavoro a tante persone, ma abbiamo inizialmente avviato un percorso di formazione, istituendo una scuola, per poter avere collaboratori capaci, che conoscessero una realtà nuova per un territorio da sempre votato all’industria. Questo approccio ho cercato di replicarlo anche a partire dal 2017, inaugurando la Scuola Orafa per diversamente abili, che offre corsi gratuiti a ragazzi speciali, ai quali viene insegnato un mestiere, quello orafo, appunto e per alcuni di loro questa esperienza si è trasformata in opportunità lavorativa, entrando in azienda. Da ultimo, durante l’ultimo anno, per sostenere la domanda di mascherine sartoriali, abbiamo scelto di coinvolgere alcuni laboratori artigianali, sempre del territorio, apprezzandone la qualità del lavoro e anche per restare loro vicini in un momento economico che ha messo in difficoltà soprattutto le piccole aziende artigiane.
Quali collezioni presenterà quest’anno?
Siamo pronti con una nuova linea Gaya, nel segno di un design minimal, essenziale, fresco e giovanile, riconfermando l’ispirazione fashion e di tendenza deicharms che animano le parure. Questa uscita sarà completamente in argento, una scelta stilistica che fa del gioiello un dettaglio pop-raffinato, un elemento distintivo ma mai sopra le righe. Vedrete presto nuove interpretazioni della collezione Caleida. Non solo scelte cromatiche nuove e combinazioni di cristalli sempre più armoniose, ma anche una versione total-metal con zirconi, molto contemporanea. E infine, una linea uomo in argento, un ritorno alle origini per la nostra maison, con uno stile molto moderno. Ogni novità sarà accompagnata dalla identificabilità del brand, perché stiamo puntando proprio su questo aspetto, la riconoscibilità dello stile Boccadamo in ogni collezione.